giulia-di-barolo

Maulévrier, 27 giugno 1785
Torino, 19 gennaio 1864

Nata in Vandea da nobile famiglia, rimase orfana di madre a 4 anni; poco dopo, all’epoca della rivoluzione, molti fra i suoi parenti, che appartenevano alle più alte sfere dell’aristocrazia francese, furono pubblicamente giustiziati.

 

Ebbe un’educazione raffinata e, grazie alla brillante intelligenza, acquisì vaste conoscenze. Il 18 agosto 1806 si unì in matrimonio al marchese Carlo Tancredi Falletti di Barolo e nel 1814 si trasferì a Torino, a Palazzo Barolo, dove ospitò per lungo tempo il patriota Silvio Pellico, reduce dalla prigionia nella Fortezza dello Spielberg. A quei tempi il palazzo è luogo di ritrovo per l’élite culturale e politica. Ma il prevalente interesse dei due coniugi fu per la beneficenza: Giulia si dedicò all’assistenza delle carcerate e intraprese insieme con il marito iniziative benefiche: scuole gratuite, assistenza ai poveri, donazioni all’erigendo cimitero generale di Torino. Con il marito fondò la Congregazione Generale delle Suore di Sant’Anna.

Il suo impegno a favore delle carcerate, con l’istruzione, con la provvista di vitto e abbigliamento decente, con l’igiene, arrivò a tal punto che, presentato al governo un progetto di riforma carceraria, il 30 ottobre 1821 il ministero la nominò soprintendente del carcere. In breve il carcere divenne un istituto modello e redatto un nuovo regolamento interno, lo sottopose alla discussione con le detenute, da cui ebbe approvazione unanime.

Dal 1899 il suo feretro è tumulato nella chiesa di santa Giulia, in borgo Vanchiglia, che lei stessa volle far costruire.

Fonte: www.wikipedia.com